VirtualBox Server – Parte I

Per la realizzazione di server virtuali il mondo dell’informatica offre molte piattaforme. VMware, Virtualbox, KVM, Qemu, Bosch, Citrix, Xen, etc… ognuno con pregi e difetti, facilità d’uso o quasi. Non voglio fare un confronto tra uno e l’altro, ognuno è libero di utilizzare la piattaforma che vuole basta che si trovi a suo agio. Non facciamoci troppe seghe mentali e torniamo a parlare dell’oggetto di questo titolo. VirtualBox Server.

Prima di acquistare un biglietto verso una destinazione per noi ancora ignota, dobbiamo controllare se abbiamo tutto il necessario per partire sereni. Per realizzare un server che ospita macchine virtuali, abbiamo bisogna di un .. .. .. .. SERVER vero è proprio. Perfetto procuratevi un server di media potenza oppure di alta potenza, tutto questo dipende soprattutto da quanto volete spendere o far spendere ai vostri genitori. Nel mio caso parto con un server di questa potenza :

Descrizione Prodotto: IBM System x3550 M2 7946 Xeon E5520 2.26 GHz

Processore

Tipo: Intel Xeon E5520 / 2.26 GHz
Tecnologia MultiCore: QuadCore

Memoria cache

Tipo: L3
Dim. installata: 8 MB
Cache per processore: 8 MB

RAM

Memoria installata: 6 GB / 128 GB (max)
Tecnologia: DDR3 SDRAM ECC Chipkill
Velocità memoria: 1333 MHz

Storage controller

Tipo: 1 x RAID scheda plugin PCI Express x8
Tipo interfaccia controller: Serial ATA300 / SAS
Nome controllore memorie: ServeRAIDMR10i
Livello RAID: RAID 0, RAID 1, RAID 5, RAID 6, RAID 10, RAID 50, RAID 60

Memoria

Disco rigido: 2 x 146 GB hotswap Serial Attached SCSI 10000 rpm
etc..

Per maggiori info e dettagli : https://www-03.ibm.com/systems/x/hardware/rack/x3550m2/specs.html e posso anche dire che non è il massimo :P.

Oooh controllato tutto l’occorente possiamo acquistare due biglietti: Uno per scaricare una distro Linux, es.: Ubuntu Server o Debian. L’altro per Virtualbox PUEL.

PUEL?? Tranquilli non è nuovo carburante, ma la versione proprietaria di VirtualBox. Tratto da Wikipedia :

Ci sono due versioni di VirtualBox. Una, più completa in termini di caratteristiche, è software proprietario che permette l’utilizzo gratuito del software per uso personale ed educativo.[6] Le licenze per utilizzo commerciale del pacchetto completo di VirtualBox possono essere acquistate da Innotek.

Una seconda versione, chiamata VirtualBox Open Source Edition (OSE), è stata rilasciata secondo i termini della GNU General Public License. Questa versione è priva di alcune caratteristiche:[7]

  • Il server Remote Display Protocol (RDP) integrato.
  • Il supporto USB (vedi sopra) e la possibilità di eseguire il server RDP con il supporto di periferiche USB remote.
  • Le directory condivise, mediante le quali le directory del sistema host possono essere condivise con quello guest.
  • Il supporto iSCSI per dischi rigidi virtuali (vedi sopra)

Spiegato il dilemma, disabilitate il protocollo IPV6 dal vostro server (Ubuntu o Debian), spiegato in un mia puntata precedente.

Fine della prima parte della guida. Il sonno mi sta uccidendo e non riesco più a resistere  😛

2 Risposte to “VirtualBox Server – Parte I”

  1. attendo ansioso come Mara Garfagna il suo “papi”… la prossima puntata…
    😉

  2. per inserire il repository nell’elenco dei sorgenti in ubuntu 9.04, per esempio, editare sources.lst e aggiungere questa riga
    deb http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian jaunty non-free

    poi wget -q http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian/sun_vbox.asc -O- | sudo apt-key add –

    dare un colpetto di sudo apt-get update

    e infine si può installare con un semplice
    apt-get install virtualbox-3.0

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